Le persone serie non si interessano di politica, ma di salute, istruzione, rispetto per l’ambiente e diritti degli animali.

Quando parliamo di Diritti degli Animali intendiamo anche quelli dell’Homo Sapiens. Parliamo, cioè, dei Diritti Civili e Sociali di entrambi perché non possiamo immaginare una società libera senza questo totale riconoscimento.

Ma cosa intendiamo con la parola politica e quando è nato questo termine? Nei vocabolari rileviamo essere “teoria e pratica che hanno per oggetto l’organizzazione e il governo della vita pubblica di uno Stato”. Se così fosse la maggioranza dei rappresentanti, evidentemente, non sa interpretare il bene della vita pubblica perché i risultati della gestione, appunto politica, ci dicono ben altro. Non è più insomma quell’antica arte di governare la collettività, ossia l’auspicata Politeia di Aristotele; peggio se la dovessimo intendere con Aristocrazia, ossia il governo dei più adatti a governare; inutile e da tempo anche offensiva la Monarchia. Avanti negli anni cadono anche le successive locuzioni di tanti uomini di pensiero che espressero la propria idea, da Machiavelli a Loke a Weber a Marx …,  tutto rovinosamente scemato in tentativi di teorie, esperimenti, aspirazione per il potere, monopolio legittimato anche con l’uso della forza. Insomma per dirla alla Weber “il mestiere di chi non ha mestiere”.

Dunque “politica” ha perso il suo significato originale? Sì. Dunque il termine va riformulato. Difficile? Assolutamente no. Dipende da come vogliamo vivere.

Se i disastri nucleari e le epidemie quali il Covid-19 sono state una lezione, o un allarme per cambiare e comprendere i bisogni e le necessità (per dirla alla Proudhon) allora dobbiamo accettare modelli di vita che siano in pace con la natura, con ciò che contiene e con quello che rappresenta.

Le persone serie non si interessano di politica perché aspirano ad una gestione pubblica del bene comune. Queste persone, invero, sono impegnate fattivamente per migliorare l’esistenza e allontanare ogni minaccia che mette a repentaglio qualunque forma di vita. Insomma, dobbiamo correggere con attività adeguate il termine “politica” oramai degenerato in qualcosa che più a risolvere crea problemi; abbiamo l’urgenza di non doverlo più interpretare come qualcosa di negativo e nefasto, attività usata contro ogni bene collettivo o di singoli che la pensano diversamente. Insomma, chi se ne occupa ufficialmente interpreta questo termine motu proprio e sa come e quando mettersi di traverso. Costoro sentono di avere il potere per decidere sul destino di tutti gli altri. Ed è devastante. Ci porterebbero tranquillamente ad una Terza guerra mondiale.

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