Non ci sono parole per commentare la decisione del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso della Lav contro la sperimentazione scientifica sui macachi portata avanti dall’Università di Torino e di Parma.

Questa vittoria della scienza equivale a quella di Pirro. Dunque la lotta degli animalisti continua perché non esiste libertà di ricerca se questa è concepita torturando legalmente poveri animali. Per questo le istituzioni sono lontani anni luce dal comprendere cosa voglia dire rispettare gli animali che non meno della specie umana sono esseri viventi. Permane, purtroppo, nonostante lontano nel tempo, quel pensiero cartesianamente barbaro.

Rileggetevi la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’ANIMALE (Unesco, Parigi, 15 ottobre 1978) nella quale, tra l’altro, viene espressamente sancito che: La sperimentazione animale che implica una sofferenza fisica o psichica è incompatibile con i diritti dell’animale sia che si tratti di una sperimentazione medica, scientifica, commerciale, sia d’ogni altra forma di sperimentazione; le tecniche sostitutive devono essere utilizzate e sviluppate (articolo 8 a-b).

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