È inammissibile quello che è successo a Roma il 16 ottobre 2021 in un quartiere di Valle Aurelia, dove una famigliola di cinghiali (mamma e sei cuccioli) è stata “arrestata”, reclusa in un parco giochi per bambini e poi giustiziata. La loro colpa? Sono stati cacciati dal loro habitat naturale e non sapendo dove andare, da qualche giorno stavano girovagando in cerca di cibo per le strade della capitale.

L’esecuzione è stata eseguita con il favore delle tenebre, ma i cittadini sono rimasti lì sebbene le proteste siano state inutili. Purtroppo non c’è stato nulla da fare.

Gli animali ora saranno carne da macello, tramutati in salsicce per le cene dell’animale uomo, che si definisce civilizzato ma che, in questi casi, scopriamo essere la vera bestia brutale.

Il Partito Animalista Italiano è stato presente: Maurizio Lombardi ha filmato la vicenda, ha parlato con le persone che iniziavano ad accorrere per protestare, implorando le forze dell’ordine di non uccidere i cinghiali. Ha parlato con Jimmy Ghione di Striscia la Notizia secondo il quale si potevano trovare altre soluzioni per evitare l’uccisione di questi poveri animali.

Ma tutto era già deciso, la sentenza della sindaca di Roma era senza appello: “I cinghiali che invadono le strade e i parchi di Roma nord saranno abbattuti. O, quando possibile, inviati presso allevamenti a scopo alimentare”.

Questa decisione era stata presa dalla Giunta capitolina guidata dalla Raggi lo scorso 27 settembre con una apposita delibera.

Insomma, l’uomo ha tre gradi di giudizio per i reati che commette, gli animali, sebbene innocenti e indifesi, non hanno neanche il diritto di vivere a casa loro.

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