Riconosciuta dalle Nazioni Unite questa ricorrenza è importante per ricordare che “L’oceano ci connette, ci sostiene e ci supporta tutti, ma ora si trova davanti a un bivio. Dobbiamo lavorare insieme per creare un nuovo equilibrio con l’oceano che non impoverisca la sua ricchezza, ma che al contrario ne ripristini la vivacità e gli dia nuova vita”. (unworldoceansday.org)

“L’oceano ospita fino a 10 milioni di specie marine, rappresenta un importante serbatoio di carbonio a lungo termine e agisce da regolatore climatico. Circa 39 milioni di persone sono direttamente impiegate nella pesca e più di 3 miliardi di persone dipendono dal pesce come fonte primaria di proteine” (Roupert Howes, CEO di MSC Marine Stewardship Council). 
Oltre due terzi dei 20.000 consumatori di prodotti ittici intervistati ritiene che le proprie scelte possano fare una differenza positiva e che quasi tre quarti ritengono che si debba consumare solo pesce da fonti sostenibili.

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature ha stabilito che se verranno messe in campo adeguate misure contro cambiamento climatico, pesca eccessiva e inquinamento, gli oceani potranno ancora tornare in salute.

La pesca sostenibile è quella che lascia in mare abbastanza pesci affinché la popolazione possa continuare a riprodursi, minimizza il proprio impatto sull’ecosistema e viene gestita in modo da potersi adattare alle mutevoli condizioni ambientali. 

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