Sul piano dell’esercizio fisico la presenza di un animale in pazienti con disabilità o soggetti anziani favorisce l’attività motoria: spazzolare, lanciare la pallina, lavare l’animale etc. sono attività che richiedono un evidente impegno motorio.

 Nel caso specifico dell’ippoterapia e dell’onoterapia la fisicità diventa il punto cardine della terapia; l’andatura del cavallo o dell’asino migliora la tonicità muscolare; la posizione assunta in sella determina un allineamento dell’asse capo-tronco-bacino e stimola il rilassamento degli arti.

Inoltre, questo tipo di terapia stimola il paziente alla presa di coscienza del proprio schema corporeo, in quanto l’esperienza è ricca di afferenze sensoriali e sensitive, proprio ed esterocettive che provengono dal corpo dell’animale in moto, dallo stesso corpo del paziente in movimento e dai punti di riferimento dello spazio circostante.

Queste peculiarità con l’andare del tempo consentono: adeguamento del tono muscolare, sollecitazione delle reazioni di equilibrio, controllo del capo e del tronco estremamente utile per favorire il rilassamento, la tonicità muscolare e la circolazione.

La particolare andatura del cavallo “al passo” così come quella dell’asino, oltre a rinforzare e a migliorare la tonicità della muscolatura, rievoca la cadenza della deambulazione dell’uomo con grande beneficio per chi non è in grado di camminare.

 Lo spostamento degli arti unito a quello dell’incollatura produce un movimento tridimensionale del dorso dell’animale che trasmesso al bacino del paziente ne determina un’alternanza di rotazioni a destra e a sinistra.

 Questo movimento di ampiezza fisiologica, può essere ripetuto per un periodo prolungato e determinare un ritmo simile a quello che si verifica durante la deambulazione normale.

Tale ritmo fisiologico provoca, nel paziente, reazioni di raddrizzamento e di equilibrio e facilita i movimenti simmetrici di testa, tronco ed arti, dando soprattutto a soggetti con problemi di locomozione un’idea corretta del movimento.

Attraverso i movimenti dell’animale vengono trasmessi al paziente degli stimoli che sollecitano tramite un meccanismo a feed-back i recettori propriocettivi, vestibolari e visivi, la cui azione integrata facilita lo sviluppo dei meccanismi di controllo posturale e di equilibrio.

L’entità di queste stimolazioni può essere variata modificando l’andatura dell’animale o variando la direzione.

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