Ogni giorno ci troviamo a registrare nuovi brutali uccisioni di animali, sono atti di gratuita delinquenza.

Circa 350 pachidermi sono stati trovati morti in Botswana. Si sta indagando (sic!). Niente dubbi, invece, su come siano morti i precedenti otto: uccisi in Africa orientale per mano dei bracconieri.

Brutale anche l’assassinio del cucciolo di cigno a Londra. I giornali scrivono di un “runner”, io dico di un energumeno per il quale riaprirei volentieri il carcere della Guyana.

E i macachi, che ogni giorno, senza sosta, vengono utilizzati dall’uomo “civile” per esperimenti? E il gattino arrostito per strada e mangiato come fosse una cosa normalissima?

Cruenta anche la vicenda del gruppo di giovani teppisti inglesi che hanno colpito con dei mattoni le uova di una mamma cigno, morta poi di crepacuore per il dolore.

Insomma, c’è in atto una sorta di guerra tra assassini di matrice “cartesiana” contro gli animalisti e ambientalisti.

Il nostro sistema politico da troppi anni sta a guardare per capire cosa frulla in testa a questi animalicidi, sentire i pareri degli psichiatri, organizzare dei meeting per  acquisire utili informazioni etologiche e bla bla bla, per trarre delle conclusioni serie a come risolvere il problema. Ma quando avverrà ancora è difficile saperlo. Vedrete sarà una delle promesse che verrà inserita nelle prossime consultazioni elettorali.

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